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GIORNO PER GIORNO 20 febbraio

Cronologia di storie della Beat Generation, della Controcultura e altro ancora.


20 febbraio 1967

Alla Town Hall di New York si tiene il concorso di bellezza Miss All-American Camp, in cui una selezione di drag queens provenienti da tutti gli Stati Uniti competono per aggiudicarsi il titolo, sfilando prima in costume da bagno e in abito da sera poi a dimostrare le loro abilità artistiche nell’incarnare liberamente la femminilità.

Nel corso della serata, a cui presenziano come giudici anche Andy Warhol e Edie Sedgewick, le finaliste sono sottoposte allo scrutinio dei giudici che le fanno sfilare e rispondere a domande, come si conviene ad un concorso di bellezza. Prima della proclamazione della vincitrice, la presidente del comitato di produzione Flawless Sabrina ricorda al pubblico: I ragazzi prendono questi concorsi molto seriamente. Arrivano da tutte le parti del paese, salgono sul palco e sopportano corsetti, tacchi alti, ciglia finte solo per avere l’opportunità di essere proclamati ‘la vincitrice’. Solo uno vincerà, ma tutti meritano la vostra comprensione e il vostro apprezzamento.

Nata Jack Doroshow, Flawless Sabrina aveva cominciato a produrre i primi concorsi drag nel 1959, all’età di 19 anni, quando l’omosessualità era ancora classificata come disturbo mentale e il cross-dressing era ancora considerato reato. Lei stessa venne arrestata più di 100 volte negli anni a seguire. Le molestie e gli atteggiamenti persecutori andavano oltre la legge anti-sodomia: discriminazione nei regolamenti per l’assunzione lavorativa e ordinanze locali che delimitavano i luoghi in cui i gay potevano incontrarsi. All’epoca esisteva una lunga tradizione di spettacoli itineranti drag ma erano rivolti all’intrattenimento e al divertimento di un pubblico eterosessuale ed erano gestiti dalla criminalità organizzata.

Gli spettacoli organizzati da Flawless Sabrina erano gestiti da queers e rivolti a queers; nelle piccole località che toccavano, creavano l’occasione per alimentare un senso di comunità fra chi vi partecipava non solo come concorrente ma anche lavorando nella produzione. L’Academy National, l’organizzazione messa insieme da Sabrina per occuparsi dei concorsi, impiegava circa 100 persone che realizzavano 46 spettacoli all’anno, il che significa che quasi ogni settimana questo collettivo controculturale transgender viaggiava attraverso gli Stati Uniti. Il circuito di concorsi organizzati da Flawless Sabrina ebbe un ruolo fondamentale nel far emergere la comunità drag, grazie alla rete di supporto che seppe creare, dato che ogni concorso prevedeva una raccolta di fondi da destinare alla mutua assistenza. Flawless Sabrina divenne la prima figura materna per la comunità drag.

Nel frattempo la crescente visibilità del concorso attrasse personaggi della cultura alternativa e Flawlss Sabrina conosceva e diventava amica (e a volte musa) di scrittori e artisti come William Burroughs e Andy Warhol. Burroughs le regalò un mazzo di tarocchi che utilizzerà in futuro nelle sue performaces. Warhol non solo acconsentì a far da giudice al concorso nazionale del 20 febbraio 1967 ma aiutò a trovare finanziatori per l’evento e coinvolse anche due produttori di Hollywood a realizzare il film The Queen, diretto da Frank Simon e distribuito nel 1968.

l film segue le concorrenti durante le fasi preparatorie per il concorso e la serata finale, catturando momenti di tensione competitiva e spietata ma anche oneste confessioni che rivelano le private battaglie quotidiane e i demoni interiori con cui all’epoca dovevano confrontarsi le persone sessualmente non conformi, dalle nuove possibilità offerte dalla chirurgia per la riassegnazione di genere, alla vita di provincia fino alle disavventure nel tentativo di arruolarsi nell’esercito per sentirsi rispondere che ‘il paese non ha bisogno di gente come te’. La persona che ha ricevuto questa risposta scrisse alla Casa Bianca per reclamare il suo diritto a proteggere il paese. ‘Forse un giorno’ recitava la lettera ricevuta in risposta.

Il documentario, applaudito dalla critica, ebbe alterne fortune a causa della censura ma anche la storia ci mise lo zampino: nel 1968 doveva approdare al Festival di Cannes per la settimana della critica internazionale, dove il giurato Truman Capote assicurava avrebbe ricevuto un premio. Ma era l’anno in cui Jean-Luc Goddard e François Truffaut guidarono un gruppo di registi a imporre l’annullamento del festival in solidarietà con uno sciopero nazionale e le mobilitazioni dell’epoca.

Negli anni successivi Flawless Sabrina lascerà il circuito dei concorsi, diventerà consulente cinematografica, animatrice culturale, attivista e fino alla fine dei suoi giorni mentore, madre e nonna per la comunità LBGT.


20 febbraio 1969

Lo sciopero selvaggio dei minatori blocca le miniere di carbone nel West Virginia: il nemico è lo sfruttamento e il Black Lung, una malattia che colpisce rendendolo invalido un lavoratore su cinque.

La West Virginia Black Lung Association ha chiamato lo sciopero mentre il sindacato ufficiale UMWA si è detto contrario, optando per ottenere un protocollo d’intesa con i padroni delle miniere per l’introduzione di sistemi di prevenzione della malattia che però l’assoluta maggioranza reputa troppo blandi e compromissori. Gli scioperanti chiedono che il legislatore statale approvi un disegno di legge per installare dispositivi di sicurezza nelle miniere e fornire un risarcimento ai lavoratori che contraggono la malattia invalidante, causata dal respiro prolungato della polvere di carbone. A livello locale, tuttavia, molti rappresentanti sindacali sono stati favorevoli allo sciopero che vede adesioni in crescita. Più di 16.000 minatori hanno aderito nella parte meridionale del West Virginia e circa il 50% delle miniere nel nord sono chiuse. Si è parlato di uno sciopero di solidarietà in altri Stati. In Kentucky la legge federale che riconosce la malattia professionale raramente viene applicata. Ovunque ci sia una legge che dovrebbe obbligare i padroni delle miniere a operare preventivamente contro la malattia che riduce i polmoni a un ammasso canceroso e nero, una classe medica, storicamente succube, connivente o solo poco coraggiosa riconosceva tra le ragioni dei decessi l’infarto o l’asma, non coperti da risarcimento e non imputabili alle condizioni di lavoro. E le maniere per aggirare le leggi sono infinite per chi ha il potere. Da quando il “Mine Safety Act “ è entrato in vigore nel 1952, 5.500 minatori sono stati morti sul lavoro, uccisi dal lavoro, ma solo una sanzione è stata inflitta al proprietario di una miniera.

La lotta dei minatori americani ha una lunga e gloriosa storia e il sindacato che ne ha guidato il movimento, l’Unite Mine Workers of America, è stato a lungo legato al ricordo della battaglia di Blair Mountain del 1921 per la combattività, organizzazione e capacità di resistenza.

Era ancora nell’immaginario della classe operaia e patrimonio culturale diffuso attraverso poesie, ballate e romanzi, la battaglia che aveva visto tra la fine di agosto e l’inizio di settembre del 1921 l’esercito e la Guardia Nazionale scontrarsi con 10.000 minatori del West Virginia in armi sospinti da quell’autentico mito proletario che era Mother Jones, la combattiva sindacalista ancora sulle barricate a 83 anni. I padroni delle miniere da anni impedivano qualsiasi sciopero che volesse rivendicare migliori condizioni di lavoro e qualsiasi forma di organizzazione sindacale era vietata. Avevano assunto poliziotti privati per provocare e spiare gli elementi più attivi, arrivando al sequestro e all’omicidio di operai. Ma erano tutti i minatori ad essere sotto costante ricatto non solo di licenziamento ma anche di ritrovarsi letteralmente buttati in strada, perché le case che abitavano erano affittate dagli stessi padroni delle miniere che possedevano anche gli empori e gli spacci. Una battaglia durata 8 giorni che aveva visto gli operai impadronirsi di un treno per marciare contro l’esercito in arrivo si concluse con una prevedibile momentanea sconfitta operaia con i suoi trenta morti e mille arresti.

L’incidente che a distanza di 48 anni ha portato di nuovo nel West Virginia i minatori a uno sciopero autogestito e a gatto selvaggio è stata un’esplosione in una miniera di Farmington, in novembre, con l’uccisione di 78 uomini. Quella particolare miniera era stata ispezionata sette volte dal 1966 e sette volte citata per concentrazioni pericolose di polvere di carbone e gas. Oltre 8.000 dei minatori in sciopero si sono recati a Charleston per fare pressioni sul legislatore, che dovrebbe aggiornarsi tra due settimane, affinché approvi il loro progetto di legge sui polmoni neri. I loro metodi per influenzare i membri del Congresso dovrebbero intensificarsi in linea con l’inazione legislativa. Nel frattempo, lo sciopero va diffondendosi rapidamente in tutto il West Virginia. Ci si prepara per una sensazionale azione di protesta per fine mese: una manifestazione dei minatori con le famiglie e i simpatizzanti nel cuore del potere, a Washington.

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