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GIORNO PER GIORNO 11 gennaio

Cronologia di storie della Beat Generation, della Controcultura e altro ancora.


11 gennaio 1936

Antonin Artaud, imbarcatosi ad Anversa l’11 gennaio 1936 è diretto in Messico, dopo aver ottenuto un mandato e un finanziamento dal Ministero della Pubblica Istruzione, spinto dal desiderio di confrontarsi con quello che suppone si possa trovare dell’antica cultura dei nativi, intrisa di spiritualismo, animismo e totemismo, in parte sopravvissuta in qualche modo alla furia devastatrice dell’esercito di Cortez. Il contatto anche fisico, può riportarlo a ridare forza alla sua idea di arte come forma naturale, espressione del sé come parte del tutto e in continua comunione con esso. Nonostante il successo di tre conferenze tenute all’Università della capitale, Artaud sembra ancora perso e solitario nella sua ricerca, che approderà alla conoscenza di un pilastro della cultura dei nativi, l’uso del peyote, il fungo usato in momenti rituali per allargare la visione e la comprensione dell’esistente.


11 gennaio 1967

Jimi Hendrix registra Purple Haze al De Lane studios London.

Purple Haze era uno dei tanti fantastici nomi che August Owsley Stanley III, dava alla sua produzione chimica. Nipote di un senatore del Kentucky, fin da ragazzo straordinariamente attratto da alambicchi e laboratori, Owsley nel 1963 interrompendo il suo vagabondaggio nella West Coast, si iscrisse a un corso di chimica all’Università di Berckley, mettendo a profitto gli studi prima con una produzione di metedrina, interrotta da un’incursione della polizia e poi, trasferitosi a Los Angeles si dedicò a un altro prodotto allora e sino al 1966 assolutamente legale: L’acido lisergico. Tornato a S. Francisco diventò punto di riferimento per una nuova generazione psichedelica, artistica e della controcultura. Definito Re dell’LSD, (un agente dell’FBI enfaticamente paragonò la sua importanza per la diffusione dell’LSD a quella avuta da Ford per le automobili), la sua produzione di qualità migliore di quella originale della casa farmaceutica Sandoz, aveva forma di tavolette, che iniziarono a essere colorate, ad avere disegni impressi, Batman o dai nomi particolari come White Lightining o Purple Haze perché fosse più facile distinguere da altre in circolazione di qualità inferiore. Lemmy dei Motorhead nel 1967 roadie di Jimi Hendrix, da solito esagerato, racconta di averne acquistato 100 mila dosi per il chitarrista e il suo staff. In realtà le tavolette di Owsley furono il grande contributo alla riuscita degli Acid Test di Ken Kesey e alle incredibili performance sonore dei Grateful Dead.


11 gennaio 1943

Carlo Tresca muore a New York, assassinato da un killer non identificato. Anarco-sindacalista italiano costretto all’esilio a 24 anni prima in Svizzera e poi in America, per aver pubblicato un giornale di agitazione politica. Negli Stati Uniti aderisce al combattivo sindacato di classe e intercategoriale e internazionalista Industrial Workers of the World IWW, battendosi contro la guerra. Nel 1923, condannato a un anno di reclusione per aver pubblicato un libro sul controllo delle nascite, ottenne una riduzione di pena per la mobilitazione a suo favore. Al suo rilascio dal carcere attaccherà, sul suo giornale, la propaganda fascista di Mussolini nel pieno dell’emigrazione italiana, e organizzerà forme di neutralizzazione contro le camicie nere ei fascisti americani. Con lo stesso vigore con cui difese operai, anarchici e sindacalisti, anche sulle colonne dei giornali da lui diretti o con cui collaborava, si pronuncerà nel 1933, contro le persecuzioni del regime stalinista.

Per rimanere in campo anarchico e libertario l’11 gennaio (1887) è la data in cui il tribunale di Parigi condannò a morte Clement Duval, la cui vita, contrariamente a quello che la condanna faceva supporre terminò invece proprio a New York a 85 anni nel 1935, attorniato dalla comunità internazionalista e anarchica. Duval, rimasto ferito durante la guerra franco-prussiana del 1971 ma congedato per malattia solo due anni dopo, disoccupato si diede al furto che gli costò un anno di prigione. Costretto poi ad alternare periodi di lavoro tra fabbriche e fonderie con degenze in ospedale, si avvicinò alle idee e alle pratiche anarchiche in particolare di un gruppo di espropriatori chiamato “Panthères de Batignolles”. Contro i padroni più aguzzini e sfruttatori non utilizzarono solo parole incendiarie, non dissero solo “La prossima volta il fuoco”. Partiva un avviso affisso ai cancelli e poi via… Arrestato per aver tentato di resistere all’arresto e condannato a morte, si vide commutare la pena, come Papillon in esilio detentivo in Guyana. Ma come Papillon, dopo vari tentativi di evasione, riuscì a fuggire e, grazie a una rete di aiuti, arrivare negli Stati Uniti nel 1901.

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