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GIORNO PER GIORNO 8 giugno - Questa è la guerra

8 giugno 1972

 

Questa è la guerra



Questa fotografia ha contribuito a fermare la guerra in Vietnam. Questa fotografia è una delle più efficaci immagini di denuncia di cosa sia realmente una guerra. Questa fotografia ha trasformato una bambina in un simbolo, un’immagine che per decenni l’ha perseguitata. Questa fotografia ha contribuito a rafforzare la mobilitazione mondiale per fermare la guerra, che avverrà solo tre anni dopo con la fuga precipitosa da Saigon degli ultimi americani sconfitti.


La bambina che fugge nuda, senza più vestiti e la pelle bruciata dal bombardamento col Napalm americano è Kim Phuc Phan Thi, ha nove anni e il suo villaggio, Trang Brang, nel Vietnam del Sud è in fiamme. Il fotografo era Huynh Cong “Nick”Ut, dell’Associated Press, si trovava lungo la Route 1, quando vide arrivare i superstiti del bombardamento. La bambina piange e urla: Brucio, Brucio. Il fotografo scatta rapidamente alcune sequenze della fuga e porta in ospedale i bambini.

Nello stesso anno la poetessa Denise Levertov, attivista e da sempre impegnata in battaglie ecologiste, sociali e contro la guerra compone questa poesia conosciuta come Fosforo bianco, arma chimica contenuta nel micidiale Napalm americano, frutto dell’invenzione della Monsanto.


Sentito per caso nel sud-est asiatico


“Fosforo bianco, fosforo bianco, Neve meccanica, Dove cadi?


Cado senza particolarità su strade e tetti Nel folto dei bambù, sulle persone Il mio nome richiama mari copiosi nelle serate di pioggia Ogni goccia che colpisce la superficie suscita Il responso luminoso di milioni di alghe. Il mio nome è un sussurro di lustrini. Giusto! Ognuno di essi è un disco di fuoco Sono la neve che arde.


Cado Ovunque gli uomini mi mandano a cadere Ma io preferisco la carne, bella liscia e compatta: la decoro di nero e vado alla ricerca dell’osso.”


L’autore della storica fotografia, Nick Ut aveva avuto un fratello fotografo che lavorava all’AP, Associated Press, morto mentre documentava l’avanzata dei guerriglieri vietcong e a sedici anni era entrato a lavorare anche lui nella stessa agenzia giornalistica, ma non aveva mai avuto alcun incarico di documentare i vari fronti della guerra. La guerra si incaricò di andarlo a trovare. Spedito a New York l’intero servizio, la redazione discusse a lungo se mostrare una scena così cruda, il dolore di una bambina, per di più nuda, se fosse eticamente giusto e se non potesse incorrere nella censura. Horst Faas, fotografo e responsabile AP del settore, per ben due volte premio Pulitzer, insistette per la pubblicazione, come aveva fatto per quella di Eddie Adams che ritraeva un generale sudvietnamita che uccideva a freddo un prigioniero vietcong, legato, con un colpo alla tempia. Le due immagini che, facendo il giro del mondo, solleveranno un’ondata di rifiuto della guerra.


Quando il presidente americano Richard Nixon vide la foto chiese se fosse falsa, Ut commentò: "L'orrore della guerra del Vietnam registrato da me non aveva alcun bisogno di essere aggiustato".


Nel 1973 fu assegnato a Nick Ut il premio Pulitzer. La bambina Kim Phuc Phan Thi per più di un anno e mezzo fu ricoverata in ospedale per curare le ustioni che aveva in tutto il corpo. Il fotografo e la bambina si sono frequentati da allora. Entrambi vivono in America. Lei perseguitata dall’idea di essere testimonial a vita come Napalm girl, fuggì dal Vietnam col marito durante il viaggio di nozze, di ritorno da Mosca, in uno scalo canadese.


Il fosforo bianco è considerata un’arma chimica illegale secondo i trattati internazionali. E’ documentato l’uso che ne fece Saddam Hussein contro i curdi e il governo di Israele contro i palestinesi a Gaza nel 2008-09.


La poesia di Denise Levertov è tratta dalla raccolta “Footprints” (1972) con la traduzione di Pina Piccolo lapoesiacheserve.wordpress.com

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