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GIORNO PER GIORNO 21 luglio - Omofobia giudiziaria

21 luglio 1971

 

Torna finalmente in libertà Everett George Klippert , l'ultima persona in Canada ad essere arrestata, accusata, perseguita, condannata e imprigionata per omosessualità prima della sua depenalizzazione nel 1969.



Aveva subito una sentenza mostruosa, aveva persino scontato due anni in più di galera rispetto a quanto stabiliva la legge, il suo caso aveva suscitato tanto scalpore mediatico da far venire qualche dubbio al Parlamento canadese e costretto a rivedere le sue abominevoli leggi contro gli omosessuali.


All'inizio del 2016, il primo ministro canadese Justin Trudeau aveva promesso di concedere la grazia postuma a Klippert dopo un'indagine del Globe and Mail sulla vita di Klippert. Ma chi doveva essere eventualmente perdonato? Everett George Klippert, o chi gli aveva contestato un cumulo di reati pari ai rapporti consenzienti avuti con diversi partner? O il solerte avvocato che in nome della regina Elisabetta, regina d’Inghilterra e di tutti i territori del Commonwealth, aveva chiesto per lui l’ergastolo o La Corte Suprema che aveva rigettato i suoi appelli? Perché come ricordarono in quell’occasione attivisti LGBTQ+ “Un perdono significa: ‘Hai fatto qualcosa di sbagliato. La regina ti perdona’. Mentre una cancellazione significa: ‘La Regina ha fatto qualcosa di sbagliato. La perdonerai?’.


Everett George Klippert, di Calgary,per anni autista di pullman, conosciuto e ben voluto sia dai passeggeri abituali e dai pendolari, che dalla comunità che frequentava, era stato arrestato e condannato a 4 anni di reclusione già nel 1960 con un numero di imputazioni pari al numero di rapporti omosessuali avuti. Cresciuto in un ambiente rigidamente cristiano considerava mentire un fatto ben più grave degli “atti impuri” di cui si parlava al catechismo. E così, aveva raccontato tutte le sue esperienze erotiche.


Dopo il suo rilascio nel 1964, Klippert si era spostato a nord, a Pine Point, NWT, allora con una popolazione di circa 400 abitanti, in rapida crescita, una città aziendale, a circa 100 chilometri da Hay River,costruita negli anni '60 per servire la nuova gigantesca miniera a cielo aperto di Cominco. Aveva trovato lavoro come meccanico e la sua vita trascorreva tranquilla. Ma la polizia di Calgary aveva avvertito il distaccamento dei colleghi di Pine Point che un “molestatore sessuale” stava arrivando in mezzo a loro..



Nell’agosto del 1965 qualcuno aveva appiccato un incendio sulla veranda della casa dell'impopolare direttore della miniera. Secondo una ricostruzione del programma televisivo History's Courtroom del 2002, che ha esaminato il caso Klippert, il caporale dell'RCMP, Royal Canadian Mounted Police, Jim Armstrong, aveva pensato che gli incendiari fossero psicopatici, devianti e che gli omosessuali fossero devianti, malati di mente, quindi secondo questa equazione Klippert poteva essere il piromane. Il 16 agosto 1965, fermato venne condotto alla stazione di polizia per essere interrogato.


Non ci volle molto per stabilire che Klippert era del tutto estraneo all'incendio doloso. Ma il ricordo del sergente diventa opportunamente nebuloso sul come e quando fosse passato a indagare sulla vita sentimentale dell’interrogato ."Non so affatto come siamo arrivati ​​a questo argomento", dice il sergente Armstrong nel 2002. "Non ricordo. Ma l'abbiamo fatto, e tutto ha iniziato a venire fuori, e mi sono seduto e l'ho ascoltato e ho iniziato a scrivere".


Douglas Sanders, avvocato e pioniere del movimento per i diritti degli omosessuali, ha sentito una storia diversa quando ha potuto parlare con Klippert in prigione: la polizia aveva minacciato di accusarlo di incendio doloso a meno che non confessasse atti osceni.


Riconosciuto colpevole di aver avuto quattro rapporti omosessuali e quindi condannato per quattro capi d’imputazione gli fu imposta la visita psichiatrica che si concluse con il verdetto “incurabilmente omosessuale”. Del resto Klippert non aveva avuto remore ad ammettere davanti agli psichiatri indagatori: "Alcune persone sono disgustate all'idea di avere relazioni omosessuali, mentre io sono disgustato all'idea di avere relazioni eterosessuali", Durante le discussioni, uno degli psicologi aveva testimoniato che Klippert era "cooperativo... sobrio nei modi, cortese, coerente, pertinente e franco", ma che era "non inibito". Tutti avevano escluso sia che fosse uno stupratore o un manipolatore. Anzi avevano riconosciuto che tutti i partner erano assolutamente consenzienti. Nessuno di loro era stato neanche inquisito.


La condanna inferta dal giudice per atti osceni era stata pesante: tre anni di reclusione. Ma questo non era abbastanza per David Searle, che all'epoca era un avvocato della Corona a Yellowknife, intimorito all’idea che una comunità così isolata potesse attrarre altri “persone con comportamenti simili”, e “Questo era un comportamento da scoraggiare”. Così aveva presentato una richiesta di custodia cautelare, in altre parole una condanna a tempo indeterminato, una sorta di ergastolo, per il fatto che Klippert era un pericoloso molestatore sessuale che aveva mostrato un'incapacità di controllare i suoi impulsi sessuali. La domanda era stata accolta anche se lo stesso giudice Sissons che aveva emesso la nuova mostruosa sentenza aveva dichiarato: "Penso che la carcerazione farà un danno considerevole all'imputato, non lo aiuterà e non aiuterà il pubblico”.


Everett George Klippert aveva fatto ricorso sia alla Corte d'Appello per i Territori del Nord Ovest che alla Corte Suprema del Canada. Nel maggio 1967 il suo caso fu affidato a un giovane avvocato: Brian Crane che aveva ricevuto il messaggio dal Registro che gli chiedeva se era pronto ad accettare quel fascicolo “pro bono”?. Accettò di diventare l’avvocato d’ufficio ma la difesa fu debole e I due non si incontrarono neppure. La risposta all’appello è da manuale degli orrori:


“Sua Maestà la Regina Convenuta. Anno 1967: 18 maggio; 1967: 7 novembre appello:


la probabilità della commissione di un ulteriore reato sessuale è stata aggiunta e resa un elemento alternativo a quello del pericolo di lesioni ad altri. Applicata a questo caso, questa nuova definizione giustificava le conclusioni concomitanti dei tribunali di seguito secondo cui il ricorrente, avendo mostrato un fallimento nel controllare i suoi impulsi sessuali e che era suscettibile di commettere ulteriori reati sessuali dello stesso tipo, era un pericoloso molestatore sessuale, secondo il significato che il Parlamento ha attribuito a questa espressione. L'intento e l'oggetto delle disposizioni che trattano gli autori di reati sessuali pericolosi non è unicamente quello di proteggere le persone dal diventare vittime di coloro la cui incapacità di controllare i propri impulsi sessuali li ha resi una fonte di pericolo.”


L’avvocato Douglas Sanders sul giornale Toronto Star in un’intervista parlò di “sentenza medioevale”. Altri giornali parlarono al massimo di “severità eccessiva” e di “esagerazione nella condanna”. Persino queste tiepide reazioni e soprattutto l’eco internazionale della vicenda portarono per la prima volta il Parlamento a rivedere l’assurdità della legge contro gli omosessuali. In Parlamento il tenore del dibattito che non possiamo oggi che definire raccapricciante poteva essere riassunto perfino nel discorso della parte “più progressista” che chiedeva un cambiamento. Il leader del Nuovo Partito Democratico canadese in Parlamento aveva detto: “l'omosessualità è un problema sociale e psichiatrico piuttosto che criminale", per invitare poi il Primo Ministro Lester B. Pearson a prendere in considerazione la creazione di una commissione per studiare la questione, simile al Comitato Wolfenden in Gran Bretagna che aveva portato "raccomandazioni illuminate e umane per far fronte a questo problema".


Una legge che depenalizzava i rapporti consensuali tra adulti consenzienti fu approvata nel 1969. Everett George Klippert inspiegabilmente non venne liberato all’approvazione della legge e si fece altri due anni di prigione. Uscendo finalmente il 22 luglio del 1971.


In un colloquio in prigione con l’avvocato Sanders Klippert aveva dichiarato: "Se incontrassi ora qualcuno all'esterno direi: 'Certo, sono un omosessuale, e tu?’ Non me ne vergognerò più.”


The Irrepressibles - Two men in love (Acoustic Session)


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