GIORNO PER GIORNO 2 luglio - Nulla vive per conto proprio
- Andrea Colombu
- 2 lug 2021
- Tempo di lettura: 3 min
2 luglio 1951
Rachel Carson pubblica il suo libro “Il mare intorno a noi”, ricerca scientifica e visione poetica che diventano manifesto ecologista

“Anche nelle vaste e misteriose distese marine ritorniamo alla verità fondamentale secondo cui nulla vive per conto proprio” (Rachel Carson)

Rachel Carson, biologa e zoologa americana, aveva impiegato otto anni di studi e ricerche per completare il suo secondo libro dedicato al mare. Le sue pubblicazioni scientifiche e le sue capacità di raccontare cose complesse con un linguaggio rigoroso quanto accattivante e semplice avevano portato a una prima pubblicazione dei suoi lavori raccolti col titolo Under the Sea-Wind editi nel 1941, poco prima che gli Stati Uniti entrassero in guerra. Un insuccesso commerciale non prevedibile prima. Il nuovo lavoro ha incontrato forti difficoltà per la pubblicazione, una dozzina di case editrici ne hanno rifiutato il manoscritto e alcuni capitoli della ricerca hanno iniziato a circolare solo sulle riviste scientifiche specializzate. L’interesse e il dibattito suscitato, infine avevano prodotto la decisione della prestigiosa Oxford University Press di pubblicare l’intera opera col titolo The Sea Around Us il 2 luglio del 1951.
Il successo è enorme, non solo tra i lettori di scienze o saggistica in genere, rimanendo per ottantasei settimane nella classifica di vendita, convincendo la Reader’s Digest a farne una versione ridotta per una pubblicazione e una promozione di massa. L’anno successivo Rachel Carson vede il suo libro premiato col più importante e ricco premio letterario americano, il National Book Award per la sezione Non fiction, che riceve con queste parole:
“Viviamo in un'era scientifica; tuttavia assumiamo che la conoscenza della scienza sia appannaggio solo di un piccolo numero di esseri umani, isolati e sacerdotali nei loro laboratori. Questo non è vero. I materiali della scienza sono i materiali della vita stessa. La scienza fa parte della realtà del vivere; è il cosa, il come e il perché di ogni cosa nella nostra esperienza. È impossibile comprendere l'uomo senza comprendere il suo ambiente e le forze che lo hanno plasmato fisicamente e mentalmente. Lo scopo della scienza è scoprire e illuminare la verità. E questo, credo, è lo scopo della letteratura, che sia biografia, storia o finzione.

Mi sembra, quindi, che non possa esistere una letteratura scientifica separata. Il mio scopo guida era quello di ritrarre il soggetto del mio profilo marino con fedeltà e comprensione.
Tutto il resto era secondario. Non mi sono fermato a considerare se lo stavo facendo scientificamente o poeticamente; Scrivevo come richiesto dal soggetto.I venti, il mare e le maree in movimento sono quello che sono. Se in loro c'è meraviglia, bellezza e maestà, la scienza scoprirà queste qualità. Se non ci sono, la scienza non può crearli. Se c'è poesia nel mio libro sul mare, non è perché l'ho messa lì di proposito, ma perché nessuno potrebbe scrivere sinceramente sul mare e tralasciare la poesia”.
Il libro, annoverato tra i più grandi successi editoriali di tutti i tempi sul mondo naturale, da cui poi venne tratto un film documentario premiato con un Oscar, è un racconto intriso di partecipazione, poesia e illuminazione sulla nascita dei mari e degli oceani, dall’ambiente primitivo all’inizio dell’esistenza del pianeta, le ere geologiche, le trasformazioni dalla superficie marina sino alle sue profondità, la vita e i suoi ritmi, la storia degli studi, la nascita delle isole, le onde e le correnti, i venti, la pioggia e le maree, il clima e la circolazione oceanica. Storia e mistero, scienza e meraviglia, un libro che a sessanta anni dalla sua pubblicazione mantiene intatta la sua freschezza narrativa e la sua poetica visione scientifica.

The Sea Around Us, fortunatamente tradotto, pubblicato e ristampato in continuazione in tutto il mondo permette a Rachel Carson di lasciare il lavoro presso il Dipartimento Statunitense per la Pesca e Natura, l’ente governativo per cui aveva lavorato dopo gli studi e proseguire con tranquillità i suoi studi e ricerche, come sempre appassionate e mosse da un profondo rispetto per ogni forma di esistenza. Quattro anni di lavoro per l’altro libro per cui è rimasta giustamente famosa Primavera Silenziosa, in cui produce prove inequivocabili della dannosità dei diserbanti, dei pesticidi utilizzati nell’agricoltura intensiva industrializzata e in particolare del DDT: "Stiamo sottoponendo intere popolazioni all'esposizione di sostanze chimiche che sono state dichiarate estremamente velenose e in molti casi con effetti cumulativi. Queste esposizioni cominciano alla nascita, se non addirittura prima, e - a meno che le cose non cambino - continuerà per tutta la vita delle persone”.

Un lavoro che le costò ostracismo e boicottaggio, attacchi delle industrie chimiche, come la Monsanto e persino dal mondo scientifico, come disse Robert Withe Stevens: "Se l'uomo dovesse seguire gli insegnamenti di Miss Carson, si tornerebbe al Medioevo e gli insetti e le malattie erediterebbero ancora una volta la terra”.
Quanto dobbiamo a Rachel Carson, a tanti anni di distanza è più chiaro che mai.
“Più riusciamo a focalizzare la nostra attenzione sulle meraviglie e le realtà dell'universo attorno a noi, meno dovremmo trovare gusto nel distruggerlo” (Rachel Carson)
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