top of page

GIORNO PER GIORNO 17 marzo

17 marzo 1968

Londra: Street fighting man


Mick Jagger alla manifestazione londinese contro la guerra in Vietnam (foto Micael Cooper- Raj Prem Collection)


Londra. manifestazione pacifista con Vanessa Redgrave e Tariq Ali. Mick Jagger, presente alla manifestazione scrive un testo politico ispirato alle parole di quest’ultimo, il testo sarà aggiornato dopo il maggio francese per diventare Street Fighting man.

Un enorme corteo di protesta partito da Trafalgar Square attraversa il West End di Londra. Il percorso era stato concordato e autorizzato dalla polizia da North Audley Street, poi intorno ai tre lati di Grosvenor Square non occupati dall'ambasciata degli Stati Uniti e solo una delegazione sarebbe stata ammessa all’interno dell’edificio diplomatico per la consegna di una petizione contro la guerra. La polizia è schierata davanti ai cancelli con un fitto cordone e alle spalle altra polizia a cavallo.



Gli antimilitaristi londinesi si chiedono perché se la superpotenza più forte militarmente al mondo può tenere in stato d’assedio un piccolo e povero Paese come il Vietnam, loro non possono assediare la sua ambasciata. Premono sino ai giardini, irrompono sulla zona nel retro dell’edificio, tirano fumogeni, resistono alle furiose cariche della polizia, lanciando biglie sotto gli zoccoli degli animali (arrivando poi a scusarsi per eventuali danni loro causati).



“Jagger era lì perché arrabbiato e ribelle ma non aveva modo di formulare questa sua rabbia o di strutturarla in qualche modo. In un certo senso stava cercando una cosa qualsiasi contro cui ribellarsi”, dice Barry Miles, il giornalista che incontrò Jagger alla manifestazione. “Non credo che avesse una linea politica definita contro la guerra in Vietnam; voglio dire era semplicemente indignato moralmente per la guerra e basta”.


Il fotografo John Walmsley autore di un grandissimo servizio fotografico descrive così la partenza del corteo: “Ero alla scuola d'arte di Guildford e avevo sentito che ci sarebbe stata una grande marcia, quindi ho preso in prestito una macchina fotografica del college e sono andata a Londra per fotografare qualunque cosa fosse accaduta. Ad un certo punto, la marcia si è fermata, su Charing Cross Road credo che fosse. Vanessa aveva in mano la lettera da consegnare all'ambasciata americana e, per un momento, è sembrata straordinaria, come una di quelle figure scolpite sulla prua di un illustre veliero”.


L’attrice inglese e lo scrittore come molti manifestanti indossano in testa cerchi di stoffa bianca, colore del lutto per i vietnamiti.


Anche Mick Jagger, rimane impressionato da cose opposte, la forza magnetica dei discorsi del giornalista e attivista Tariq Ali e dell’attrice Vanessa Redgrave che si sommano alla risolutezza dei manifestanti e dall’altra gli agenti e la polizia a cavallo che caricano i manifestanti davanti all’ambasciata americana.



Il cantante e compositore dei Rolling Stones racconta di aver pensato la sera stessa a un testo che raccontasse lo spirito che animava i manifestanti. Un primo testo provato accompagnandosi con una chitarra con in testa una musica e un riff provato tempo prima con Keith Richards per un altro testo. Tra aprile e maggio il brano viene provato e continuamente modificato. La musica ha un tono grintoso, una chitarra che echeggia il suono di una sirena della polizia e il ritmo dei passi di un corteo, si sente ancora la suggestione psichedelica con il sitar sovra inciso di Brian Jones ma è soprattutto il testo immaginato da Jagger la sera del 17 marzo a subire un cambiamento. I manifestanti erano stati sì decisi, ma poi l’avevano pagata con centinaia di arresti, con denunce e feriti e tutto era sembrato solo un’esplosione, un fuoco destinato a esaurirsi presto. È il Maggio francese, la rivolta partita dagli studenti nel maggio ’68 e poi estesa agli operai, con l’occupazione delle fabbriche, agli artisti e a ogni strato sociale a provocare l’urgenza della pubblicazione del brano, ripensato con un testo aggiornato. Jagger riprende e rivolta un verso di uno dei più grandi hit di qualche anno prima, Dancing in the street scritto da William "Mickey" Stevenson e Marvin Gaye nel 1964 e portato al successo da Martha and the Vandellas.: non è più tempo di ballare in strada, ma di combattere.


Dappertutto sento il suono di passi in marcia, che caricano Perché è giunta l’estate ed è il momento giusto per combattere in strada Ma cosa può fare un povero ragazzo Fuorché cantare in un gruppo rock

Perché in questa Londra addormentata Non c’è posto per un combattente di strada No!



“Sì, è stata un'ispirazione diretta, perché al contrario, Londra era molto tranquilla ...”, racconta Mick Jagger “Era un periodo molto strano in Francia. Ma non solo in Francia ma anche in America, a causa della guerra del Vietnam e di questi sconvolgimenti senza fine... Pensavo fosse una cosa molto buona in quel momento. C'era tutta questa violenza in corso. Voglio dire, hanno quasi rovesciato il governo in Francia…”


Ehi! Credo che sia il momento giusto per prendere il potere con una rivoluzione Ma dove vivo io il gioco da fare è una soluzione di compromesso Beh, cosa può fare un povero ragazzo Fuorché cantare in un gruppo rock Perché in questa Londra addormentata Non c’è posto per un guerriero di strada Ehi! Ho detto il mio nome, è disordine Griderò e urlerò, ucciderò il re, inveirò contro tutti i suoi servitori Beh, cosa può fare un povero ragazzo Fuorché cantare in un gruppo rock Perché in questa Londra addormentata Non c’è posto per un guerriero di strada No!


Nella sua recensione, il giornalista musicale Richie Unterberger dice della canzone, "[È] una grande traccia, che cattura immediatamente l'ascoltatore con i suoi accordi di chitarra improvvisi ed elastici e la batteria fragorosa e insolita. Quel ritmo di chitarra inquietante e urgente è il cardine delle strofe. I testi di Mick Jagger, tipicamente criptici, sembrano all'ascolto casuale come un richiamo alla rivoluzione "


Il disco, uscito in America pochi giorni dopo la violenta contestazione della Convention Democratica di Chicago da parte dei manifestanti contro la guerra viene bandito dalle stazioni radio non solo di Chicago ma da parte di altre emittenti. "Va solo a dimostrare quanto siano paranoici", commenta Keith Richards "Se vuoi davvero che causiamo problemi, potremmo fare alcune apparizioni sul palco. Siamo più sovversivi quando saliamo sul palco".


Non molto diversamente Mick Jagger:"Sono piuttosto contento di sentire che hanno bandito (la canzone). L'ultima volta che hanno bandito uno dei nostri dischi in America, ne ha venduti un milione. Certo che sovversivo. Ma è stupido pensare che una rivoluzione possano iniziare con un disco…”


32 anni dopo una grintosissima versione del brano appare in Renegades, ultimo album in studio della band Rage Against the Machine.



Commentaires


bottom of page