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GIORNO PER GIORNO 14 luglio - MC5, Motor City is burning

14 luglio 1968

 

Un concerto non autorizzato degli MC5 porta denunce, arresti e multe ai membri della più sovversiva ed eccitante rock’n’ roll band d’America



“I guai sono iniziati poche settimane fa quando la band ha chiesto un permesso per suonare gratis nel parco una domenica pomeriggio ed è rimasta completamente gelata dalla risposta delle autorità che negavano il permesso. Dopo essersi consultata con gli avvocati locali e altri capi di Ann Arbor, la band ha deciso di andare avanti e suonare nel parco per il popolo. Il primo concerto si è tenuto nel rifugio da picnic il 14 (giorno della Bastiglia) - Erano presenti il ​​tenente Staudemire dell'Ann Arbor Police e il sindaco di Ann Arbor Wendell Helcher, entrambi i quali hanno parlato con il manager degli MC5 John Sinclair di "elaborare alcuni tipi di programma" per i concerti settimanali, che hanno concesso”. Così racconta la rivista underground Fifth Estate.


"Ron Levine, uno dei nostri, è andato negli uffici della città per ottenere un permesso, ed è stato allora che hanno rivelato che non avrebbero permesso questi eventi", ha detto Sinclair, manager e organizzatore della band,“Ero semplicemente completamente esasperato. Questa era la merda più fottuta di cui avessi mai sentito parlare, perché, sai, è un parco con una band per la musica, e avevi band che volevano suonare per niente e intrattenere la gente per gratuito."


Del resto già dall’estate dell’anno precedente l’area del West Park era stata concessa per lo svolgimento di concerti di gruppi rock, si erano esibiti gratuitamente anche i Grateful Dead provenienti da San Francisco. John Sinclair, corrosivo giornalista e estroso manager della band, aveva affittato un generatore e le due band che si sarebbero esibite gratuitamente, gli UP, oltre agli MC5 avevano portato la propria amplificazione, sommando l’attrezzatura disponibile per rendere al meglio la musica.


i Cinque di Motor City, gli MC5 provenivano da Detroit, città con una grande concentrazioni di operai metalmeccanici, città attraversata da tensioni razziali e da rivolte nei ghetti neri ma anche fortemente caratterizzata da movimenti alternativi e da una diffusa creatività operaia nelle lotte di fabbrica. Celebre durante uno sciopero l’azione surrealista o “alla Duchamp” di sabotaggio creativo con il montaggio sui parafanghi delle maniglie degli sportelli di un modello Ford e le continue apparizioni di irriverenti cartelli nei reparti e alla catena di montaggio (“Otto ore qua dentro e pretendono pure che lavori…”). Esattamente l’ambiente ideale per gli MC5, il loro suono infuocato, i loro atteggiamenti di sfida, la militanza politica e i versi irriducibili a qualunque “normalità”. "una catastrofica forza della natura che la band era a malapena in grado di controllare", come scrisse lo scrittore e allora critico musicale Robert Bixby.


Il primo nucleo della band era nato intorno ai vari progetti musicali di Wayne Kramer e Fred”Sonic” Smith a Lincoln Park nel Michigan e si era stabilizzata nel 1967 con l’arrivo del bassista e poi cantante Rob Tyner , nome scelto in onore del jazzista Mc Coy Tyner, Michael Davis al basso e Dennis Thompson alla batteria. John Sinclair, loro manager e frontman politico e organizzatore delle White Panthers, alleate delle Pantere Nere, era un popolare giornalista e redattore della rivista underground Fifth Estate, , organizzatore di eventi, poeta vicino ai Beat e alla scena culturale più radicale della metà degli anni Sessanta.


Nel 1967 gli MC5 avevano inciso in proprio alcuni singoli con la loro etichetta e associazione Trans-Love Energies e avevano dovuto farne continue ristampe. Ai loro concerti assisteva un pubblico di migliaia di ragazzi e il loro set di Hard rock influenzato dal blues e dall’amore per Sun Ra, John Coltrane e il Free Jazz spesso oscurava band più famose e quotate per cui “aprivano”, Big Brother and Holding Company e Cream compresi.


I fastidi che procuravano con i loro testi e aggregando folle di giovani alternativi erano pari ai fastidi che poliziotti e autorità procuravano loro, arrivando a chiedere e imporre la censura sui testi di quanto cantavano. Vicini alle posizioni delle Youth Party di Abbie Hoffman e Jerry Rubin, spesso venivano assimilati agli ancor più radicali “Against wall, Motherfuckers!”, gruppo indefinibile ispirato al verso di una poesia di Leroi Jones-Amiri Baraka, che faceva il verso alla violenza della polizia che durante gli arresti e i fermi gridavano “Tutti al muro, figli di puttana!”. E questo verso e la parola “motherfuckers” che vi alludeva era l’oggetto della censura.


Il gruppo per non aver troppo grane si era trasferito da Detroit ad Ann Arbour in due caseggiati,un po’ abitazi0ne, comune artistica per la Trans-Love Energies, luogo di feste e incontri. E al parco di Ann Arbour gli MC5 e i loro amici rocker The Up dovevano tenere il loro concerto il 14 luglio, perché in ogni luogo, in ogni momento c’è una Bastiglia da assaltare. Avevano regolarmente pagato il canone d’affitto di 10 dollari e avevano predisposto tutto per il concerto gratuito.


Il concerto di apertura degli UP era andato molto bene, potenti, energici, compatti avevano dovuto subire un’interruzione con due poliziotti locali saliti a metà del set ma lo stesso capo della polizia che aveva fatto da tramite tra la Trans-Love di John Sinclair e le autorità locali, aveva dato l’ordine di soprassedere, ma di abbassare almeno un po’ il volume dell’amplificazione. All’inizio del loro concerto i Five avevano trasmesso il messaggio alle migliaia di ragazzi presenti, invitandoli a compattarsi più vicino per poter ascoltare meglio la musica con gli ampli meno tirati. Ma anche questo non era bastato. Il concerto, che comprendeva l’esecuzione di Motor City is burning, un gran pezzo blues sulla rivolta degli afroamericani di Detroit nell’estate dell’anno precedente, era stato tesissimo ed era durato poco, il tanto che impedisse un intervento brutale della polizia contro le migliaia di persone presenti.


L’amministrazione comunale intanto, con la scusa del disturbo della quiete pubblica, per concerti che si tenevano di pomeriggio sino all’imbrunire, in un orario del tutto accettabile, avevano avviato pratiche e denunce contro Sinclair e la band. Mentre la polizia studiava la maniera per fare a pezzi o almeno intimorire il gruppo rock sovversivo.


Dieci giorni dopo , gli stessi uomini della polizia statale del Michigan, che avevano seguito minacciosi il concerto all’West Park di Ann Arbour, sono presenti a un nuovo concerto degli MC5 in un locale situato in Army Road a Leonard, nel Michigan (tra Pontiac e Lapeer), una sala concerti su due livelli dove si balla ogni fine settimana. Un poliziotto si avvicina a Sinclair per comunicargli che non avrebbero tollerato l’esecuzione del brano che iniziava col grido di guerra e invito alla festa collettiva “Kick out the jam, motherfuckers!”.


Ma la band non poteva rinunciare a eseguirla né all’ingaggio per il concerto che garantiva la propria sopravvivenza economica, visto che nei precedenti concerti avevano suonato gratis e in due casi erano stati paccati dai proprietari dei locali. Racconta John Sinclair: “La band aveva eseguito Ramblin' Rose, Kick Out the Jams. e Come Together prima che l'annunciatore del locale tagliasse il nostro set dicendo al pubblico che l'MC5 aveva ‘infranto le regole’ e che il concerto sarebbe proseguito con un cantante folk. I ragazzi tra il pubblico erano infuriati e hanno chiesto alla band di continuare a suonare, quindi ci siamo obbligati a fare il nostro pezzo di chiusura, ‘Black to Comm’, dopo di che abbiamo svuotato il palco e il nostro team di apparecchiature ha impacchettato gli amplificatori.” Allora scatta la trappola. Le uscite del locale vengono sbarrate e rimangono rinchiusi centinaia di ragazzi e la band. Fred Sonic Smith e John Sinclair, picchiati,atterrati e ammanettati vengono arrestati con l’accusa di violenza e resistenza e tutti denunciati.


Anche l’amministrazione comunale fa partire contro di loro le denunce e delibera la chiusura di ogni spazio pubblico per concerti rock di qualunque genere.


Un mese dopo gli MC5 sono a Chicago assieme a molte migliaia di manifestanti contro la guerra in Vietnam, durante la Convention del Partito democratico del presidente dell’escalation bellica Lindon B. Johnson. Sono l’unica band che fa in tempo a suonare prima che la polizia carichi violentemente tutti i presenti.


Al concerto al West Park di Ann Arbour erano andati anche un gruppo di ragazzini di neanche dodici anni, attirati dalla fama degli MC5. Erano arrivati da lontano in bicicletta ed erano rimasti stupiti dal look “normale” della band, vestiti alla stessa maniera dei ragazzi sul prato e con un cantante bianco, grassottello e con gli occhiali che sfoggiava un’acconciatura di capelli in stile afro. Tutto quello che non ci si aspettava dalle rock star, che appunto gli MC5 si rifiutavano di essere. Uno di quei ragazzini si chiamava Matt Phillips che racconterà: “Circa dieci anni dopo ho visto Fred "Sonic" Smith, uno dei chitarristi degli MC5, al Second Chance nightclub (ora il Necto). Era seduto con sua moglie, Patti Smith, la poetessa punk che aveva appena avuto un grande successo con la sua versione di "Because the Night" di Bruce Springsteen. Gli MC5 si erano sciolti circa cinque anni prima e Fred Smith era ora nella Sonic Rendezvous Band, insieme a Scott Morgan, ex Rationals, Gary Rasmussen degli Up, e Scott Asheton, che era con gli Stooges. La band era in pausa tra i set e mi sono avvicinato agli Smiths, pensando che probabilmente mi avrebbero mandato a quel paese. Con mia grande sorpresa erano disposti a parlare, così ho raccontato loro del nostro viaggio per vedere l'MC5 a West Park. Entrambi sembravano trovare la storia abbastanza divertente, e mi sono seduto con loro un po' più a lungo”.


I semi prima o poi sono destinati a germogliare.


Video: MC5 - Motorcity is burning


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