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GIORNO PER GIORNO 14 giugno - Un aereo di carta al Chelsea Hotel

14 giugno 1967


 

Un aereo di carta al Chelsea Hotel



La data segnata sull’ala di un aereo di carta atterrato per miracolo sull’atrio del Chelsea Hotel sulla Lower East Side di New York, 14 giugno 1967, ci fornisce un indizio in più sulla personalità di Harry Smith, il più incredibile, eclettico, multiforme artista della Beat generation e della Controcultura americana, pittore, illustratore, musicista e produttore musicale, film-maker, ricercatore, etnografo e compulsivo collezionista di improbabilità.


Tutto questo è stato Harry Smith e pure il grande ispiratore dell’esorcismo collettivo che fece levitare il Pentagono il tanto e il tempo che bastò a spaventare i vertici del più potente esercito imperiale della terra.


Aveva iniziato a collezionare aerei trovati in strada nel 1962 per incrementare il ventaglio del suoi interessi nell’accumulazione degli oggetti più disparati: tessuti Seminole e uova di Pasqua ucraine, giochi e disegni tradizionali dei nativi fatti con corde, oggetti urbani e dei contadini, delle campagne e delle montagne. Ogni cosa portava un significato, ogni cosa col suo ristretto e specifico mondo concorreva al fluire del mondo, al respiro cosmico, all’intreccio di spiritualità e materialità. Ogni oggetto creato, creava a sua volta ponti, da scoprire, collegare, esplorare.


Ogni aereo di carta aveva una sua storia. “Era interessato ai cambiamenti nella loro morfologia nel corso degli anni, con alcuni progetti di aeroplani che scomparivano e poi riapparivano misteriosamente anni dopo", dice il suo amico William Breeze. Gli interessava la forma, il materiale, la carta con cui erano stati realizzati da cui si poteva ricavare la personalità del suo creatore. “Sarebbe corso davanti ai taxi per prenderli, sai, prima che venissero investiti.” aggiunge M. Henry Jones, “ Ricordo che una volta che ne abbiamo visto uno in aria correva dappertutto cercando di capire dove sarebbe atterrato. Era proprio come fuori di testa, completamente. Non poteva credere di averne visto uno che sembrava sfuggirgli..”


Harry Smith, al volo e agli aerei c’era arrivato quasi per caso, destino, karma o volere occulto. Piccolo di statura e con problemi alla spina dorsale, risultava inadatto alla guerra, così a 19 anni, durante la guerra contro Hitler e Hirohito aveva fatto il meccanico per quegli aerei dentro le cui cavità si poteva avvitare col suo corpo minuto. Il tanto per guadagnare abbastanza soldi per soddisfare una delle sue passioni collezionistiche, i dischi di blues a 78 giri.


Prima di iniziare a lavorare aveva potuto studiare arte nonostante provenisse da una famiglia abbastanza povera. Dalla madre insegnante a Sioux City aveva preso la passione per la conoscenza delle culture tradizionali dei nativi americani e dall’età di 23 anni aveva iniziato a girare tra i vari Stati per la sua ricerca etnografica che conduceva assieme ad altri interessi artistici e umani caoticamente intrecciati. Stabilitosi a San Francisco, nella zona del Fillmore e dei locali jazz aveva immediatamente apprezzato l’emergere della nuova musica, il Bebop con la fortuna di assistere ai concerti di Charlie Parker.


La sua passione per il cinema per cui produceva delle pellicole sperimentali su cui disegnava direttamente, lo porta a New York con una borsa di studio Guggenheim, tutta una scusa: 'Volevo ascoltare Thelonious Monk suonare' e studiare la Cabala.


Ovunque vada, l’ambiente che frequenta è quello dei poeti, degli artisti squattrinati, della musica. E ovunque vada compra dischi. Intere collezioni di country music, hillibilly e race records. Rigattieri, svendite, stock di invenduti e invendibili. Una collezione di rarità che diventano la sua fortuna, quando, rimasto senza soldi e con l’intenzione di vendere la collezione a Moe Asch , presidente della Folkways Records, si ritrova invece con la proposta di catalogare, selezionare e trasferire quel patrimonio musicale sul nuovo formato long playng a 33 giri che pare stia prendendo piede e di lavorare a fianco di Peter Bartok, ingegnere del suono e figlio di uno dei più innovativi compositori del secolo, Bela Bartok.


Una collezione che comprende la migliore musica del periodo d’oro della folk music tra il 1927 e il momento in cui le conseguenze della Grande Depressione fecero collassare il recording e il mercato della musica popolare.


Una raccolta che a decenni di distanza sarebbe stata realizzata come cofanetto cd per cui il rocker e cantautore Elvis Costello disse: "Siamo fortunati che qualcuno abbia compilato l' Antologia in modo intelligente e fantasioso in modo che possa raccontare una serie di storie ai futuri musicisti e ascoltatori, ed essere un punto di partenza".


Ogni disco che Harry Smith produce per Folkways Records riproduce un lato della sua multiforme personalità. Il lato esoterico affiora nel simbolo che contraddistingue ogni copertina: una mano che accorda il Celestial Monochord, accordatore delle sfere celesti, tratto da un’incisione di Theodore de Bry utilizzata a commento di un testo del mago Robert Fludd del periodo elisabettiano, XVI secolo.


Harry Smith grazie al suo lavoro ha buon gioco a convincere la Folkways Records a pubblicare nel 1965 il primo album dei Fugs di Tuli Kupferberg e Ed Sanders che ha conosciuto frequentando la sua libreria Peace Eye, nell'East Village di Manhattan . Quel campionario di bizzarria rock psichedelica di The Fugs First Album passa così per album folk a cui lo stesso Smith partecipa inserendosi nei più sguaiati cori e sottolineando il brano Nothing con il rumore di una bottiglia spaccata al muro, per "spronarci a una maggiore motivazione ed energia", dice Ed Sanders, che aggiunge, “Grazie a Harry la band è stata in grado di registrare un album in poche settimane dalla formazione.”


Ma l’attività di Harry Smith continua ad andare in ogni direzione, tenendo una condizione permanente di fondo: una povertà assoluta dovuta alla prodigalità nel momento di ricchezza e all’uso smodato di risorse per inseguire nuove collezioni, nuovi interessi, la grafica, la pittura e le numerosissime produzioni cinematografiche sempre sperimentali e sempre in perdita.


Vive prevalentemente al Chelsea Hotel, ritrovo di una consistente e fluttuante comunità poetica, letteraria e musicale, nonché di insoddisfatti tossici, bohemien e artisti stanziali e di passaggio. La passione per gli aerei di carta nasce in quegli anni, a partire dal 1962, come testimoniano le collezioni ritrovate e quelle spedite da lui stesso per la conservazione in cui si legge la data e il luogo del ritrovamento, per lo più zona di Manhattan a cui si aggiungono altri ritrovati da amici o fatti ricordando i modelli fatti nell’infanzia con annotazioni come "Kenneth Lea [...] imparato a Memphis - utilizzato fino alla quinta elementare - 3-4-62".


Il primo esemplare della collezione era stato ottenuto piegando la carta che pubblicizzava un libro di cucina di Betty Crocker nel 1961, ci sono aerei fatti con tovagliolini di carta, con inviti ed eventi controculturali e pacifisti. In uno si può leggere che l’evento prevede “molto fumo e condimenti primaverili”, un altro chiede ai cuori infranti di unirsi alle dimostrazioni contro la guerra, un altro reca la scritta un po’ pessimistica “flying Titanic”.


Nel periodo in cui aveva lavorato alla trasposizione su long playng i vecchi hit popolari degli anni Venti Harry Smith aveva tenuto a mente la lettura che aveva fatto di Platone, che nella Repubblica, aveva ammonito a usare con sapienza la musica, che era di per sé uno strumento formidabile, capace di trasformarsi in un arma capace di abbattere edifici e governi: “Platone ragiona sulla musica, sul come devi stare attento a trasformare la musica, perché potrebbe sconvolgere o distruggere il governo. Tutto stain bilico.Non devi manipolarla arbitrariamente perché potresti minare l'Empire State Building senza saperlo. Naturalmente, ho pensato che lo avrebbe potuto fare ... Ho immaginato che la musica avesse una sorta di forza sociale per operare il bene.”

Così, tra studi cabalistici, esoterico-medievalisti, spiritualismo tribale e interpretazioni neoplatoniche convince un bel gruppazzo di amici alternativi, burloni, psichedelici a un’esorcismo collettivo contro la guerra in Vietnam e contro il simbolo e il luogo operativo della guerra: il Pentagono coi suoi demoni.


Ed Sanders e Allen Ginsberg sono in prima fila nell’organizzazione dell’evento e nella pubblicità, ci sono i Diggers della Bay area e gli hippies. L’idea che viene ripetuta è “Faremo sollevare da terra la struttura del Pentagono”. I Diggers hanno sperimentato che più la si spara grossa, incredibile,assurda e più una notizia turba le alte sfere dell’establishment. In preparazione della Summer of love avevano da marzo iniziato a occupare fattorie e campi abbandonati, edifici dismessi e perfino una miniera abbandonata rivendicandone il possesso in nome del popolo perché concesso da non ben identificati alieni. Montate ad arte e fatte rimbalzare sui giornali underground, più volte intervistati comuni cittadini ammettevano di aver visto dischi volanti lasciare i campi della California…


Così anche per l’esorcismo contro i demoni della guerra si fanno circolare voci che rimbalzando accreditano l’azione sia come un happening di massa sia come una terribile azione di sabotaggio durante le manifestazioni del 21 ottobre 1967.


“Sapevo che Harry avrebbe saputo cosa fare, quindi ho conferito con lui. Mi diede lo schema di base, che consisteva nell'usare i simboli delle quattro direzioni e nell'usare i simboli della terra, dell'aria, del fuoco e dell'acqua. Ha anche suggerito di aggiungere una mucca, per rappresentare la dea Hathor. Avevamo preparato una mucca, dipinta con simboli mitici, ma la polizia le ha impedito di avvicinarsi al Pentagono., così racconta Ed Sanders, “Tuli ed io prendemmo in affitto un camion e sul pianale ci mettemmo un sound system. I Fugs e un ‎gruppo dei San Francisco Diggers [gruppo di attivisti radicali e anarchici che si rifacevano ai ‎Diggers del 1600, ndr] salì a bordo e ci unimmo alla marcia di protesta sul ponte che collega ‎la città al Pentagono. ‎Ci piazzammo ai margini di un ‎parcheggio, a poche centinaia di metri dal nostro obiettivo, mentre ‎passavano decine di migliaia di partecipanti, ‎ed io attaccai con la litania dell’esorcismo sicchè dopo ‎poco cantavano tutti insieme “Via i demoni, via‎!” e siamo andati avanti per circa 15 minuti.


I registi Barbara Rubin e Shirley Clarke filmarono la performance, mentre il mago/regista Kenneth ‎Anger [regista underground sperimentale, autore di pellicole come “Scorpio Rising”, ndr] ‎‎partecipò anche lui al rituale di esorcismo proprio sotto il nostro camion. ‎Quando terminammo l’esorcismo, marciammo sul prato davanti al Pentagono dove ‎linee di militari ‎armati di fucili spianati sorvegliavano l’ingresso. Avevamo con noi dozzine di ‎margherite. ‎Ci fermammo di fronte ai giovani e nervosi soldati e mettemmo delicatamente alcuni steli nelle ‎canne dei fucili e poi ce ne andammo‎, lasciando dietro di noi quella meravigliosa visione dei petali ‎bianchi contro lo scuro metallo.” Una delle azioni più comunicative e potenti nella sua normale assurdità.


Harry Smith continua intanto la sua attività, illustra le copertine di due libri di Allen Ginsberg, registra musiche di protesta, confeziona strofe e musiche per Ginsberg e altri poeti, produce altre pellicole sperimentali, lascia debiti negli hotel in cui abita, si nutre di verdure, liquori e pasticche e affida le sue collezioni ad amici.


Nell’anno della sua morte, 1991, indossa per la prima volta uno smoking sciccosissimo per ritirare il Grammy Award per il lavoro di antologizzazione della musica popolare. Dopo alcuni decenni i suoi aerei di carta vengono esposti, qualcuno sottratto va in vendita per più di diecimila dollari. Centinaia di altri è possibile vederli in una pubblicazione nitidamente fotografati da Jason Fulford per Paper Airplanes: The Collections of Harry Smith, Catalog Raisonné, Volume I, a cura di John Klacsmann e Andrew Lampert.


Le sue pellicole recentemente sono state proiettate con musiche composte ed eseguite da John Zorn, Philip Glass e DJ Spooky.


A guardare le fotografie degli aerei di carta di Harry Smith, si può pensare con gioia al loro volo intorno al cielo di Manhattan o anche all’uso che a mo’ di esorcismo può fare la fantasia che ne accompagna il volo. Uno dei duecentocinquanta aerei ritrovati e catalogati della collezione di Harry Smith era stato fatto con un foglio che comparivano sui cruciverba per far giocare i bambini unendo i puntini con un segno di matita sino a far apparire una figura.


Nella figura di quell’aereo di carta un bambino diceva “Oh! come vorrei poter volare, c'è così tanto da vedere dal cielo”.

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