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GIORNO PER GIORNO 13 marzo

13 marzo 1972

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Inizia il processo farsa per due redattori del giornale underground Barrage accusati di aver costretto armi alla mano un uomo dell’FBI a ingurgitare Kool aid con LSD


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Barrage è un giornale underground con una redazione a Lawton in Oklahoma. E’ uno dei tanti giornali autogestiti, con stampa artigianale e grafica originale, nati nell’effervescenza della controcultura e dei movimenti contro la guerra e le discriminazioni.


Giornale mensile, edito per due anni nei primi anni Settanta, grazie all’autofinanziamento, ha una distribuzione gestita da volontari in strada. Parla di chi si oppone alla guerra, anzi da voce ai protagonisti, ai quasi centomila ragazzi che hanno rifiutato l’arruolamento per andare a bombardare il Vietnam, a quelli che sono partiti e inscenano ribellioni e ammutinamenti. Ogni mese presenta lo stesso editoriale, la ragione del suo essere: uno strumento per superare le divisioni etniche e le discriminazioni di genere e promuovere unità tra le comunità black, latinos, nativi americani, e immigrati con gli studenti, gli operai e i bianchi poveri, chiunque viva ai margini della società per scelta di vita o perché costretto.


“Quando combattiamo, nero contro bianco o uomini contro donne, i capi si siedono e ridono, perché mentre ci stavano scontrando tra tutti noi non li stavamo combattendo. Quando iniziamo a combattere queste bugie dei capi sulle donne, chiamate sciovinismo maschile, iniziamo a vincere. Dobbiamo unirci e combattere insieme. Distruggi lo sciovinismo maschile!”


Su Barrage si possono trovare notizie su lotte di quartiere, un servizio gratuito di difesa legale e informazioni sulla circolazione di marijuana e LSD di buona qualità e ci sono i popolarissimi fumetti dei Freak Brothers di Gilbert Shelton, apparsi per la prima volta nel ’68 nella rivista Rag e poi distribuiti a tutte le riviste aderenti all’Underground Press. Mensilmente attribuiscono un premio immaginario a amministratori appartenenti a forze dell’ordine e esercito particolarmente stronzi. Una rubrica riguarda la segnalazione di agenti infiltrati, quei simpatici tizi, la cui figura non è ancora estinta ai giorni nostri che vorrebbero assomigliare esteticamente a uno studente, un antagonista, un agitatore, un militante di qualunque causa e si presentano con orecchini improbabili e t.shirt anche peggio e li sgami subito come pulotti che manco il fascino della divisa…


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L’invito è a riconoscerli in strada, alle manifestazioni, indicarli ad altri e cortesemente invitarli ad essere un po’ più accorti nelle scelte estetiche.


Come per altri giornali autogestiti spesso la diffusione viene ostacolata dall’intervento a vario titolo di forze dell’ordine. Se passavi un giornale che dava voce a chi si rifiutava di andare in guerra venivi fermato, denunciato, arrestato. Il militare in possesso del giornale arrestato e mandato sotto corte marziale o punito comunque. E questo ai volontari di Barrage capitava con una frequenza mensile, non solo in strada ma anche in casa.


Le case e i locali frequentati da redattori e collaboratori della rivista subiscono continue perquisizioni e ogni tanto capita che un perquisito faccia in tempo a fermare un perquisitore pronto a lasciare dietro una poltrona una bustina compromettente da ritrovare con abile fiuto un minuto dopo.


Il 13 e 14 marzo due redattori devono comparire davanti al giudice con accuse gravissime: l’aver costretto un agente dell’FBI in pensione ed informatore della polizia a bere sotto la minaccia di una pistola il contenuto di una lattina di Kool aid già sorseggiata dai due malintenzionati e contenente con tutta evidenza chissà quante dosi di LSD. L’uomo, tale Campbell, ovviamente con una grande confusione, attribuita alla sostanza inconsapevolmente ingurgitava, ingarbugliava nella sua denuncia, circostanze, orari e presenze dei due. Sa solo dire che lo si voleva far confessare la sua posizione di infiltrato che banalmente aveva pure in precedenza ammesso.

In uno dei numeri del giornale, ricordiamo di cinquanta anni fa, si legge: “Cos'è la libertà? La libertà è non essere sotto il controllo di un'altra persona” e poi una sequenza di frasi fatte che pare venissero rivolte ai giovani di allora. Scrivono: Quante volte hai sentito "La curiosità uccise il gatto." “Non mettere in dubbio quello che ti ho detto, fallo e basta.", "È sempre stato così…" “Perché?"Perché ho detto così." "Non preoccuparti per la tua dolce testolina." "Chi sei tu per interrogarmi?" "tira fuori la testa dalle nuvole!"

Tutta roba di cinquanta anni fa…

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