top of page

GIORNO PER GIORNO 13 maggio - L'ultima beffa dei Provos

13 maggio 1967

 

I Provos si sciolgono con un’ultima beffa



Gli alberi dichiarati monumento nazionale e una formale lettera di protesta al governo per ogni pianta danneggiata ad Amsterdam. Soluzioni innovative anche per il traffico: il sistema viario sarà spostato sotto il livello stradale, sui tettucci delle auto – che si ritroveranno al livello dei marciapiedi – verranno montati dei vasi in modo che pedoni e passanti possano godere della vista di fiori in movimento. Queste le promesse elettorali degli anarco-ambientalisti olandesi, i Provos, che – tra proposte improbabili e slogan assurdi – conquistano un seggio nel consiglio comunale della città. È il giugno 1966: il gruppo ha da poco messo a segno la sua azione più clamorosa e da qui a un anno si auto liquiderà.



Il 13 maggio 1967 i capelloni anti-sistema, nel timore di diventare prevedibili, annunceranno il loro scioglimento.


Intanto però hanno segnato la strada della contestazione con l’obiettivo di provocare una reazione violenta del sistema, utilizzando solo sistemi non violenti, per mettere in luce le ipocrisie dei governi e la brutalità del capitalismo. Nel marzo 1966 i Provos fanno scintille al corteo nuziale della principessa Beatrice che va in sposa ad un ex nazista. Il gruppo millanta di aver sciolto Lsd nell’acquedotto, lancia topi morti contro il cocchio reale e incolla adesivi anti-nazi sulle vetture degli ospiti tedeschi. Infine, grazie a fumogeni e fuochi d’artificio, riesce a oscurare le riprese televisive organizzate al passaggio del corteo nuziale. La reazione della polizia sarà così violenta da scandalizzare l’opinione pubblica.



Passano pochi mesi, a giugno sono previste le comunali e gli anarco-ambientalisti decidono di candidarsi con la lista numero 12. Slogan ironici e provocatori invadono la città: «Votate Provo per avere bel tempo», «Votate Provo e vi farete quattro risate» per essere liberi dalla monarchia, liberi da tutto. L’immaginazione contro il potere per svegliare la gente prendendo in giro il linguaggio dei politici. I Provos proporranno anche docce a due piazze nei bagni pubblici per favorire coppie e famiglie, ma lanceranno idee avanguardistiche e realmente innovatrici come la riqualificazione delle aree pubbliche destinate ai bambini o i primi tentativi di introdurre la raccolta differenziata dei rifiuti.


Celebre il piano delle biciclette bianche: due ruote lasciate a disposizione di chiunque per scoraggiare l’uso delle auto che costò loro un’accusa per istigazione a delinquere. Per le autorità le bici lasciate senza protezione erano un invito al furto, il gruppo risponderà applicando un lucchetto su ogni bicicletta ma scrivendo in grande la combinazione. Meno noto, ma altrettanto clamoroso il National Squatting Day, durante il quale vennero occupati tutti gli edifici vuoti di Amsterdam con il proposito di renderli abitabili, confortevoli e rispondere alla carenza di alloggi.


Ma si erano già fatti ampiamente notare tempo prima: il 12 novembre 1966 il movimento aveva organizzato il Concilio Provo nelle vicinanze di Maastricht, per gettare le basi del Provomondo rendendo il «consumatore consapevole» e resistendo alla «catastrofe pianificata attraverso azioni contro le automobili, contro l’aumento della popolazione e contro l’inquinamento».


Ne scrisse anche “Il Corriere della Sera” così come altri giornali che mandarono i cronisti a seguire l’evento. Ma la stampa fu costretta a pagare l’ingresso per seguire uno strambo rituale di lavaggio dei piedi e poco altro. Una provocazione, come sempre. Il capolavoro lo fanno alle elezioni, il successo è tanto clamoroso quanto inaspettato: il 12 per cento dei votanti -13mila cittadini - gli accorda la propria fiducia e gli improbabili anti-tabagisti entrano nelle stanze del potere con un seggio gestito a rotazione, grazie a una serie di dimissioni a catena. Sono all’apice e per questo decidono di sciogliersi, eleggono un Comitato liquidatore e celebrano un gioioso funerale a Vondel Park.

Scompaiono lasciando una traccia indelebile sulla Controcultura, scompaiono ma non rinunciano ad un’ultima clamorosa beffa. Gli estinti Provos diffondono la voce che venderanno il loro archivio ad un ateneo americano, l'Università di Amsterdam non ci sta, ritiene la documentazione preziosa per la storia della città e lo compra per poi scoprire di aver acquistato pochi volantini a una cifra esagerata.

26 visualizzazioni
bottom of page