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GIORNO PER GIORNO 13 giugno - Psycho bizarre event

13 giugno 1978

 

Psycho bizarre event



La psycho-punk-a-billy band The Cramps si esibisce al Napa State Mental Hospital, California. Nell’ospedale psichiatrico il concerto diventa un happening animato dai ricoverati. Si potrebbe definire il concerto elettrizzante ed elettrica l’atmosfera se il luogo non richiedesse una certa cautela nell’uso delle parole.


Le cronache del periodo non ne parlarono, neanche quelle musicali. Sono tutte di un periodo successivo agli eventi, quando a partire dal 1984 iniziarono a circolare copie vere e ancora più piratate e bootleg audio su cassetta di un video girato su un Sony Portapak da 1/2", fotocamera in bianco e nero e microfono singolo dal Target Studio di Joe Rees, come dire il meglio per un’etica e una pratica “Do it yourself”.


Il termine più usato per descrivere il terapeutico concerto della più estrema psichobilly band di sempre, è stato “Bizarre event”. Niente di più etimologicamente corretto.


Il termine “Bizzarro”, in tutte le lingue è diventato semplicisticamente sinonimo di strano, insolito, strambo, ma ha origine da quel ronzio di un insetto che ti tiene sveglio, quel biz che ti mette in allerta, quel suono che promette una puntura se non si è pronti e attenti. Il concerto dei Cramps all’ospedale psichiatrico, da questo punto di vista può essere considerato bizzarro in maniera salutare.


Bart Swain era stato appena assunto nella struttura psichiatrica con il compito organizzativo di allestire per gli internati spettacoli di intrattenimento e attività ricreative. Credeva fermamente che quella fosse la strada migliore per la cura dei pazienti. Dal momento in cui aveva iniziato l’attività aveva organizzato diversi incontri, iniziative, concerti e gli era stato proposto un concerto di una band new wave della zona, i Readymades che si presentava con sonorità non particolarmente spinte. Al loro posto per insondabili disegni del destino, per combinazioni astrali o per un semplice intoppo organizzativo, si presentarono con l’organizzatore e giornalista Howie Klein, che sarebbe poi diventato il presidente della Reprise Records nel 1989, i Cramps provenienti da New York e i Mutants popolare art punk band di San Francisco, molto conosciuti nel circuito underground della Bay Area per i loro concerti teatrali.


I Cramps, con una formazione che allora comprendeva il vocalist Lux Interior, la chitarrista Poison Ivy Rorschach, Bryan Gregory, anche lui chitarrista, e Nick Knox subentrato di recente come batterista, dopo i primi anni di drumming femminile (Pam "Ballam" Gregory e poi Miriam Linna), avevano appena inciso il loro primo singolo con due brani prodotto dal geniale Alex Chilton, un decennio prima adolescente vocalist coi Box Tops del successo planetario The Letter. Da alcuni anni la band gravitava nel circuito delle band del CBGBS e del Max’s Kansas City, dove una miscela di art, garage sixitie music e rabbia giovanile aveva creato la nuova musica punk di Richard Hell, Television, Ramones. Patti Smith.


I Cramps, che dividevano la sala prove sulla Bowery a Manhattan con i Fleshtones di Peter Zaremba, con in comune una passione per il suono degli anni Cinquanta e Sessanta, rockabilly, garage, surf e rhythm ’n’blues, avevano trovato però delle riattualizzazioni diverse: più estremi i Cramps con un suono sporco, velocissimo, eccitante e punk per attitudine, mentre più ricercato, compositivo e sottile ma ugualmente coinvolgente era il set dei Fleshtones.


Il pomeriggio del 13 giugno, al Napa Mental Hospital fondato nel 1875, sulla statale californiana Route 221, ci sono più di un centinaio di pazienti di tutte le età ad attendere i musicisti. Il set è allestito nel cortile, il palco naturale si trova dopo una larga gradinata di soli quattro scalini, l’ideale per un concerto energetico per coinvolgere il pubblico in un concerto.


I Cramps e Mutants sono arrivati con i tecnici e un piccolo gruppo di amici che si confondono tra i pazienti. Del concerto esiste solo la registrazione della prima parte, mentre manca, probabilmente per problemi di luminosità l’intero set dei Mutants, che compaiono solo nel servizio fotografico.


Lux Interior attacca col primo brano infuocato e travolgente, Mistery Plane, e i presenti iniziano a muoversi, qualcuno a ballare, qualcuno si abbraccia, altri iniziano a seguire il ritmo; al termine presenta la band “Siamo i Cramps di New York e abbiamo fatto 3000 miglia per venire a suonare per voi”. Una ragazza risponde “Fottiti!” e lui continua: “Mi hanno detto che siete pazzi, ma non sono molto convinto. A me sembra che stiate tutti bene”. E’ un segnale, al secondo brano il cortile si trasforma nel miglior luogo che un musicista possa sognare per i propri concerti. Tutti ballano, qualcuno si bacia, altri si strofinano languidamente, alcuni improvvisano un jump sul palco continuamente invaso come per un impossibile stage diving. Mentre chitarre e batteria proseguono freneticamente ispirati, Lux Interior cede il microfono a due ragazze pronte al controcanto o a rispondere improvvisando, così altri. Tutto diventa teatro, quando le parole cantate diventano invocazioni. Le ragazze saltano, abbracciano il cantante si sostituiscono a lui, si stendono sui gradini mentre giù e sù altri fingono di avere un microfono e inventano parole.


C’è chi dialoga con le band e quelli che rispondono al cantante dei Mutants che chiede se hanno qualche additivo (pot il termine gergale che usa) e il coro “We got thorazin”


C’è chi commenta le parole dei brani, c’è chi si fa intervistare per lasciare un segnale del proprio entusiasmo, chi piange di felicità davanti alla videocamera. Durante ll’esecuzione di "What's Behind the Mask" dei Cramps, una vivace giovane donna è saltata sulla schiena di Lux mentre lui tiene duro per l'intera canzone, urlando melodicamente nel microfono sopra la sua spalla...C’è un microfono che passa di mano in mano e che al momento opportuno ritorna nelle mani di Lux Interior. Ci sono gli organizzatori dell’ospedale che sorridono e fanno cenni mentre i tecnici velocissimi sbrogliano i cavi e riposizionano jack e aste. Ci sono i musicisti che abbracciano tutti alla fine, quando al termine del concerto Lux Interior augura la buonanotte e dal pubblico rispondono “E’ quello che proprio ci occorre”. Una signora sulla cinquantina bacia uno dei giornalisti al seguito che la invita ad andare a trovarlo quando uscirà e lei “Tesoro, io non uscirò mai..”


C’è l’allegria delle belle situazioni e la tristezza delle cose che finiscono, c’è sollievo, liberazione, condivisione, un comune sentire, sfortunatamente non troppo comune nel quotidiano.


Sembrava di stare dentro un happening o nel teatro di Antonin Artaud, senza una distanza o separazione tra artisti e pubblico, protagonisti di un evento rimasto nella storia californiana, in quella musicale e in quella della cura psichiatrica. Come racconta la co-fondatrice di Target Video Jill Hoffman-Kowal, il concerto “è stata una cosa bellissima. Quello che abbiamo fatto per quelle persone è stato liberatorio. [I malati mentali] si sono divertiti così tanto. Facevano finta di cantare, saltavano sul palco. Sono state un paio d'ore di totale libertà. Non hanno giudicato la band, e la band non ha giudicato loro".


Il giornalista Howie Klein, che pure aveva un’ottima conoscenza dei concerti punk, che aveva visto dal vivo i Clash e aveva contribuito all’evento contattando le band, racconta che all’inizio era prevenuto ma “Quello che ho avuto invece è stato il fottuto più grande spettacolo New Wave che abbia mai visto...Le band interagivano col pubblico, dopo la prima canzone, l'intero posto stava impazzendo... Tutti potevano fare quello che volevano e metà del pubblico è finita sul palco... sembrava che ci fossero pazienti di fede ebraica che facevano la danza Sabra, e hippy esagerati ballando danze hippy, così come la gente che fa il Swim, il Bunny-hop, il Twist... un paio di valzer, il Robot, il Funky Chicken e molte persone che ballano la loro piccola danza personale... Ma la cosa più bella è stata vedere tutto queste donne di mezza età in sovrappeso con in mano borse che hanno completamente liberato il pogo. Che pubblico... Non ho mai visto una tale partecipazione di pubblico.”


Non sappiamo se e quali studi siano stati fatti in seguito per testare l’incontro tra la musica psychobilly e i psicopazienti ma sappiamo che sia i Cramps che i Mutants hanno considerato quel concerto tra i migliori della propria carriera musicale, quello con un pubblico più coinvolto, attivo e partecipe. Per tutti gli anni a venire cercheranno in ogni concerto, in ogni situazione di creare un simile coinvolgimento.


Un’ultima nota. Si può cogliere nelle copie restaurate del video e nella versione con le interviste dei pazienti, nel confuso bianco e nero, la visione dei momenti più belli che ciascuno di noi ha vissuto e vive nei concerti, il ballo in comune, i sorrisi, l’abbracciarsi, l’intimità di alcuni, il senso di comunità, l’energia, la tensione positiva, l’allegria. Nella registrazione manca una cosa importante.


Durante il concerto alcuni pazienti hanno tentato la fuga, alcuni ci sono riusciti. In due hanno scavalcato un muro e poi un altro e un cancello e si sono dileguati sulla Route 221. Sono stati visti correre sull’autostrada, forse hanno fatto un altro pezzo a piedi, forse hanno trovato un passaggio. “Non li inseguiamo più. Non hanno soldi e torneranno tra un paio di giorni.”. Dopo una serata liberatoria sognavano una liberazione più completa.

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