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GIORNO PER GIORNO 12 giugno - La lezione della strada

12 giugno 1966

 

Chicago: la lezione della strada



Prima rivolta dei portoricani in America, contro la gentrificazione, l’esclusione sociale e l’emarginazione e la loro espulsione da Lincoln Park, quartiere proletario e di immigrati. Rivolta violenta per due giorni a Division Street dopo il ferimento da parte della polizia di Arcelis Cruz di 20 anni.


Porto Rico era entrato sotto il dominio USA nel 1898 dopo la sconfitta della Spagna, costretta a cedere parte dei suoi territori coloniali. L’economia dell’isola, sino a metà del Novecento era ancora basata sulla monocoltura della canna da zucchero e sull’agricoltura. Dagli anni Sessanta una politica economica aggressiva aveva portato all’apertura di nuove fabbriche e di intere zone industriali, quando il governo e l’assemblea legislativa, promossero una legge che per dieci anni esentava dal pagamento di tasse su profitti, redditi e sugli immobili gli industriali privati e stranieri che vi si fossero insediati. Industrie chimiche, farmaceutiche, meccaniche ed elettroniche, che sostituivano le poche industrie pre-esistenti di lavorazione e trasformazione (alimentari, pellame) ad alta intensità lavorativa con un’altra che impiegava un minore numero di salariati per prodotti industriali di esportazione. Contemporaneamente e specularmente venivano attratti nelle zone industriali degli Usa lavoratori portoricani attraverso l’agenzia Castle, Barton and Associates che offriva viaggi gratuiti. Meno operai impiegati a Portorico e più in Usa, un abilissimo studio su come ottimizzare i profitti: concorrenza con i prodotti provenienti dall’Isola degli sgravi (regali) fiscali e mano d’opera a basso costo, non sindacalizzata nelle città americane.


Chicago nel giro di un decennio, dal 1950 al 1960, dai 350 emigrati era passata a trentamila in più. Nei primi anni si erano sistemati nella zona di Lincoln Park, ma man mano l’aumento degli affitti e la gentrificazione della zona li aveva spinti in altre zone e in particolare in West Town, Division Street e Bucktown.


La zona da cui erano stati sfrattati era quella studiata per diventare una tra le principali aree immobiliari vicino ai quartieri Loop, Lakefront, Old Town e Lakeview. La logica era quella di aumentare le entrate fiscali della proprietà attirando i bianchi, i suburbani della classe media e creando un sobborgo all'interno della città, e allontanare portoricani e latinos in genere a ridosso o all’interno di quelle zone dove prima erano stati spostati e ammassati altri immigrati, operai bianchi europei.


La convivenza era difficile ovunque, in nessun posto erano ben visti. Erano ben accetti in fabbrica e in fonderia, o a fare i lavori più massacranti e mal pagati ma persino nelle chiese dei bianchi non erano i benvenuti e i rapporti con la polizia erano abitualmente tesi senza essere mai arrivati a essere conflittuali.


Per conciliare la comunità con gli indispensabili lavoratori portoricani, il sindaco Richard J. Daley istituì una settimana in onore della comunità e l’11 giugno, giorno della festa portoricana, una parata pubblica. E proprio mentre era in corso la festa e dopo la parata la sera del 12 giugno l’intervento di un poliziotto che spara a un ragazzo ventenne, a suo dire per sedare un rissa, scatena l’intervento di centinaia di persone che ancora non hanno comportamenti violenti, sino all’arrivo di altri 500 poliziotti e sino al momento in cui i loro cani furono lasciati liberi di aggredire e mordere. Una trasmissione radiofonica con notizie in diretta porta l’intera comunità ad accorrere nella zona in cui poliziotti e portoricani si fronteggiavano. Iniziano a volare mattoni, bottiglie, oggetti di ogni tipo. Assalti alle officine dei padroni bianchi.


Roberto Medina, all'epoca diciottenne e segretario-tesoriere dell'organizzazione del Congresso portoricano e poi sindacalista racconta : “Alcune persone pensavano che fosse opera di un gruppo di delinquenti all'interno della comunità, criminali che avevano iniziato tutta questa cosa. Non era vero. Aveva a che fare con... le frustrazioni che stavamo vivendo noi come comunità"


Così per tre giorni. Inutile fare il conto degli arresti e dei denunciati.


La comunità portoricana per la prima volta, aveva espresso la propria rabbia, la frustrazione per l’esclusione sociale, la disparità di trattamento economico, la precarietà del lavoro e dopo i giorni della rivolta si aprono nuove strade e nuove possibilità. Nuove forme di organizzazione diventano urgenti. Vengono presentate in corteo al municipio richieste per una politica edilizia popolare e accessibile, per un’istruzione aperta e adeguata anche per gli immigrati. Nascono centri culturali, coordinamenti di zona, iniziative di ogni genere.


Intanto la lezione della strada e quella appresa negli scontri fa germogliare nei ragazzi più giovani un diverso concetto sul proprio ruolo, sulla propria esistenza. Matura una generazione di ragazzi, nei giorni degli scontri appena adolescenti o preadolescenti, capaci di trasformare le gang di strada in formidabili organizzazioni di quartiere a servizio della comunità.


Nascono lì, in quella data i primi impulsi per i ragazzi come Cha-Cha Jimenez per la trasformazione degli Young Lords da una gang di strada a un’organizzazione che come le Pantere Nere si dedicherà alla difesa della comunità con ospedali occupati e liberi, mense gratuite, scuole popolari. Una politica inclusiva e forse unica tra le esperienze alternative e antagoniste degli anni Sessanta e Settanta capace di combattere con resistenza creativa ed efficacia la gentrificazione dei quartieri popolari, tessendo alleanze con tutti gli emarginati, latinos, neri, bianchi poveri,con la comunità LGBTQ e con l’ambiente artistico e musicale in tantissime città da New York alle località della California.


Illustrazioni:

Rebel Betty Arte Created for: Do Not Resist: For The People's Art Collective (These paintings represent the shooting of Arcelis Cruz by the Chicago Police in 1966) www.forthepeoplecollective.org


Foto: Division Street, Chicago


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