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GIORNO PER GIORNO 1 marzo

Storie della Beat Generation, della Controcultura e altro


1 Marzo 1967

Il San Francisco Oracle, il più diffuso giornale underground della Bay Area pubblica un dettagliato resoconto dell’incontro tra le quattro persone più note del mondo della Controcultura all’Houseboat del filosofo inglese Alan Watts


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Alan Watts, il filosofo inglese che ha dedicato i suoi studi alla cultura orientale e alla spiritualità taoista e zen, definisce festa affascinante l’incontro nella sua casa galleggiante a Sausalito,California, organizzato dal giornale San Francisco Oracle nel febbraio 1967 con i poeti e attivisti Gary Snyder, Allen Ginsberg e il visionario Timothy Leary. L’idea che di loro circola attraverso i media ufficiali è quella di quattro sballoni, capaci di smontare il barcone che li ospita trascinati da strane visioni provocate dall’LSD. “Stronzate, come tutti gli stereotipi” dice Ginsberg. L’incontro si svolge a poco più di un mese di distanza dall’Human Be-in e agli Acid Fest organizzati a San Francisco con decine di migliaia di partecipanti, buona musica, condivisione di emozioni e cibi, di esperienze e vibrazioni: una visione alternativa che diventava pratica e ricerca di vita per milioni di persone in America e nel mondo. L’intento era quello di interrogarsi sullo sviluppo di un movimento che cresceva spontaneo e quale potesse essere il metodo per farne circuitare in maniera più efficace e diffusa le idee per provocare lo sviluppo di un movimento di massa.

E’ sempre Alan Watts a individuare il suo punto di forza: un movimento che cerca di eliminare la figura del leader a favore di un attivismo volontario diffuso. Concetto che guiderà i movimenti più creativi da allora dai Diggers a Occupy Wall Street “Bene, penso che - fino ad ora - il genio di questo tipo di organizzazione di cui stiamo parlando sta nel fatto che non ha leadership. Il mondo occidentale ha lavorato per molti, molti secoli sotto una concezione monarchica dell'universo in cui Dio è il capo, e i sistemi politici e tutti i tipi di legge sono stati basati su questo modello dell'universo secondo cui la natura è governata da un capo. Mentre se si prende la visione cinese del mondo - che è organica - direbbero, per esempio, che il corpo umano è un'organizzazione in cui non c'è un capo. È una situazione di ordine risultante dalla mutua interrelazione di tutte le parti. E ciò di cui dobbiamo renderci conto è che ci può essere - diciamo - un movimento, un movimento, tra le persone che può essere progettato organicamente invece che progettato politicamente. Non ha un capo, eppure tutte le parti si riconoscono nello stesso modo in cui le cellule del corpo cooperano tutte insieme”



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Anche Timothy Leary , che pure temeva l’omologazione della filosofia psichedelica e alternativa e la strumentalizzazione del potere, sosteneva che bisognasse lasciarsi alle spalle i vecchi schemi dell’ideologia politica, e rovesciare l’idea della ricerca di potere, concordando con Gary Snyder da sempre attento al nascente nuovo spirito ecologico per cui i cambiamenti sociali dovevano andare in parallelo con una concezione dell’esistente come un tutt’uno. Una vita in cui il consumo delle merci e della terra venisse sostituito da nuove pratiche di scambio e rispetto: “una nuova struttura sociale che segue certi tipi di modelli tribali storicamente conosciuti”.

Tra i quattro Gary Snyder è la persona che ha più pratica e un vissuto da condividere per spiegare come sopravvivere facendo della marginalità un valore, come vivere senza spendere persino in città, come nutrirsi bene e abitare dignitosamente, come non rinunciare grazie a buone pratiche di riutilizzo (dai cibi in scadenza, alle derrate alimentari “dimenticate o trascurate” al porto al momento dello sbarco). Ma anche come imparare dalla cultura dei nativi a capire la Terra e la terra, l’energia e l’armonia spirituale.

Bene, questo è quello che ho detto ai ragazzi di tutto il Michigan e il Kansas. Ad esempio, dico loro prima di tutto: "Vuoi vivere qui o vuoi andare da qualche altra parte?” racconta Gary Snyder “Va bene, dicono: "Voglio restare dove sono". Dico: "Va bene, entra in contatto con la cultura indiana qui. Scopri cosa c'era prima. Scopri quali erano le mitologie. Scopri quali erano le divinità locali ". Puoi ottenere tutto questo dai libri. Vai a vedere i tuoi siti archeologici locali. Fai una visita riverente alle tombe degli indiani d'America locali e anche alle tombe dei primi coloni americani. Scopri qual era la tua ecologia originale. È una prateria di erba corta o una prateria di erba alta qui? Esci e vivi sulla terra per un po '. Installa una tenda e accampati e guarda le nuvole, guarda l'acqua, guarda la terra e fatti un'idea del clima qui. Perché, dal momento che hai vissuto in una casa per tutta la vita, probabilmente non sai qual è il clima. Scopri cosa facevano gli indiani nella tua zona. Che si tratti dello Utah, del Kansas o del New Jersey.”



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A distanza di tanti decenni una simile discussione può apparire in parte superata, ma per capirne meglio il senso bisognerebbe tener conto che per quanto i quattro, Ginsberg, Leary, Watts e Snyder, godessero di grande visibilità per il loro lungo attivismo e un indubbio carisma, non erano leader di niente e nessuno e che il movimento, anche solo per rimanere a San Francisco, che allora era un centro di sperimentazione per quella nuova cultura, aveva cento, mille teste, per un movimento acefalo che sperimentava la non distinzione di genere, etnia, età e provenienza sociale, che aveva in organizzazioni senza vertici come i Diggers una prevalenza di attivismo femminile.

La lettura dell’articolo è anche una maniera per comprendere quali abilità comunicativa avesse maturata la stampa underground con le loro splendide invenzioni grafiche.


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Come racconta Allen Cohen, ideatore e direttore del San Francisco Oracle “Tutto è iniziato come un sogno e si è concluso come una leggenda. Una mattina nella tarda primavera del 1966 ho sognato che stavo volando attorno al mondo. Dall’alto vidi le persone che leggevano giornali con arcobaleni stampati sulle prime pagine – a Parigi sulla Torre Eiffel, a Mosca nella piazza Rossa, a Broadway, sulla Muraglia cinese – in tutto il mondo. Un giornale arcobaleno! Raccontai il sogno alla mia compagna Laurie e incamminandosi per una passeggiata dalla Panhandle of Golden Gate Park verso Haight Street, raccontò a tutti quelli che incrociava lungo la strada – artisti scrittori, musicisti, poeti, spacciatori, commercianti – il mio sogno del giornale arcobaleno. Subito dopo esplose tra quelle persone la voglia di realizzarlo.”

Il lavoro dei redattori, dei poeti e degli illustratori cercava di offrire la possibilità di afferrare insieme contenuto e la visione in espansione che conteneva, un’esplosione di colori e una quinta dimensione uscita dalle note di un brano dei Byrds, da un inseguimento del coniglio bianco di Grace Slick e dei Jefferson Airplane, o, come ben sintetizzava il suo editore: “L’Oracle era un tentativo di spezzare la menzogna della nostra mentalità lineare. Era un modo per farla finita con le parole ordinate in colonna come truppe sull’attenti. Era judo in versione cartacea.”

L’articolo del San Francisco Oracle lo si può leggere a questo indirizzo:

Un ottimo articolo sull’Oracle a cui abbiamo attinto ispirazione, citazioni e immagini è sul sito di Federico Novaro Editoria http://federiconovaro.eu/the-city-of-san-francisco-oracle-pietro-grandi


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1 marzo 1950

muore Alfred Korzybski ( a cui si deve il pensiero che precede l’ispirazione e il Cut up di Burroughs e la cui opera culminò nella fondazione di una nuova disciplina che chiamò General Semantics


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Secondo lo scienziato e filosofo la struttura nervosa di ogni persona e il linguaggio contengono i limiti della conoscenza, per questo, percezione e espressione linguistica che traduce tale espressione, ci impediscono di capire i fenomeni, gli accadimenti nella loro complessità. Il linguaggio, per esempio, è un tipo di mappa o modello del mondo che ci consente di riassumere o generalizzare le nostre esperienze e di trasmetterle ad altri, evitando che ripetano gli stessi errori o che inventino nuovamente qualcosa che è già stato scoperto. Ma la mappa non è il territorio e la parola non è l’oggetto o il fatto. Allora occorre allenarsi con tecniche mentali all’astrazione cosciente, alla ricerca armata dal dubbio, alla "coscienza dell'astrarre" (consciousness of abstracting).

“Gli esseri umani possono essere letteralmente avvelenati da false idee e falsi insegnamenti. Molte persone provano un giusto orrore al pensiero di mettere del veleno nel tè o nel caffè, ma sembrano incapaci di rendersi conto che, quando insegnano false idee e false dottrine, stanno avvelenando la capacità umana di trasmettere conoscenza ai loro simili in un tempo futuro. Bisogna fermarsi e pensare! Non c'è nulla di mistico nel fatto che le idee e le parole siano energie che influenzano potentemente la base fisico-chimica delle nostre attività di trasmissione della conoscenza. Gli esseri umani sono così resi falsi dalla "natura umana".”

William Burroughs, che aveva studiato tra l’altro anche il linguaggio e le tradizioni dei popoli nativi dell’ America Latina, aveva afferrato l’idea che certi popoli avevano la capacità di arricchire il linguaggio usando sfumature a seconda dell’emozione soggettiva che un fatto,un oggetto potevano causare. Che la lingua, il patrimonio semantico si arricchiva quando ci si abbandonava alle sensazioni,senza ricorrere al “già conosciuto”. Persino un testo casuale ricavato da un taglia e incolla poteva far attraversare quel limite della percezione e della formulazione del pensiero che la rigidità della parola poteva dare.


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Burroughs aveva attentamente studiato le tesi di Alfred Korzybski pubblicate in Science and Sanity e, partecipato all’età di 25 anni a un suo laboratorio nell'autunno del 1939, un corso del costo di 40 dollari seguito da quasi quaranta studenti tra cui Moriarty deBit (in seguito insegnante spirituale Vitvan ) e Wendell Johnson (fondatore del Monster Study). Da quell’insegnamento derivò la negazione del principio d’identità.: “La parola ESSERE in inglese contiene, come un virus contiene, il suo precodificato messaggio di distruzione, l’imperativo categorico di condizione permanente. Essere un corpo, non essere niente altro, restare un corpo. Se vedete la relazione dell’io con il corpo come la relazione di un pilota con la nave, vedete in pieno la forza devastante del comando della mente reattiva di essere un corpo… “. Seguendo le tesi del filosofo polacco Burroughs ipotizza che l’identità sia stata imposta all’uomo artificialmente e che si perpetui attraverso il linguaggio come una malattia contagiosa, che si trasmette ereditariamente.


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Se tutto questo può risultare di non facile comprensione, può aiutare un piccolo aneddoto relativo ai metodi di insegnamento del professor Korzybski. Durante un corso, davanti ai suoi studenti si era fermato come preso da un improvviso impulso. Aperto una valigetta, aveva scartato da un involucro un pacchettino con dei biscotti e addentatone uno, aveva offerto il resto ai presenti, visibilmente soddisfatti in un primo momento e tremendamente turbati poi. Il docente aveva mostrato loro l’involucro originale con una grande immagine della testa di un cane e le parole "Dog Cookies". che rivelava che si trattava di biscotti per cani. Agli studenti che mostravano segni di nausea, che chiedevano di poter correre in bagno aveva risposto: "ho appena dimostrato che le persone non mangiano solo cibo, ma anche parole, e che il gusto del primo è spesso superato dal gusto del secondo".



1 marzo 1967

Nuovo numero del giornale Mondo beat la cui distribuzione si scontra contro le tecniche repressive di polizia e burocrazia


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Il movimento Beat milanese da mesi continuava a resistere con le sue pubblicazioni underground e le manifestazioni improvvisate alla pioggia di fogli di via per i ragazzi non residenti in città, i fermi, le intimidazioni e gli arresti. Il giornale,numero uno del 1967, uscito con la data del primo marzo,in realtà era già in distribuzione in strada da alcuni giorni. Ma vigili e polizia erano intervenuti contestando ai volontari la mancanza della licenza per vendere il giornale. Il collettivo della redazione con il sostegno di altri attivisti aveva risposto con uno sciopero della fame che aveva trovato persino ospitalità tra le colonne del quotidiano del Partito Comunista, l’Unità, moltiplicando il sostegno tra i giovani milanesi.

La filosofia del gruppo e del giornale è un vero attacco all’intero Sistema:

“Il movimento dei giovani sta svuotando l’affluenza ai partiti, alle associazioni confessionali e parascolastiche attraverso il rifiuto delle gerarchie e del metodo violento, attraverso l’assunzione del metodo provocatorio. I VECCHI DEVONO INEVITABILMENTE MORIRE PRIMA DI NOI. NON FATE BEEEE! VESTIAMO DI BIANCO UNA CITTA’ NERA. NOI NON ABBIAMO IDEOLOGIE / ABBIAMO METODI. “

Spiega Marco Daniele di Onda Verde Provo: “Parlare di metodologia […] non significa che facciamo «salotto sui metodi» o «cultura dei metodi». Parliamo di metodo perché abbiamo chiuso con ogni tipo di ideologie assiomatiche o di filosofate metaforiche. DIETRO stanno tutte le cose che «contano»: che non ci va più una generazione che ha alle spalle guerre mondiali, ghetti, nazismi e stalinismi vari, che non ci vanno le autorità, la famiglia, la repressione sessuale, l’economia dei consumi, la guerra e gli eserciti, i preti, i poliziotti, i culturali, i pedagoghi e demagoghi […]. Noi vogliamo cambiare subito e con urgenza le situazioni in cui ci troviamo. Per questo bisogna agire e provocare[…]. La vecchia generazione, che detiene o sostiene o subisce il controllo sociale e la repressione, deve morire prima di noi[…]. L’inevitabile ricambio biologico deve diventare ricambio generale”.



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Ormai da mesi a Milano si era fatto pesante il clima intorno ai nuovi fermenti della controcultura e il prefetto aveva usato parole durissime contro “contestatori e capelloni”. Si preparava con una mobilitazione capillare una nuova protesta promossa proprio dai beat e i provos milanesi per le settimane successive Questo il riassunto che fa la rivista delle attività svolte e in corso:

“Mondo Beat 10.000 Manifestini Beat provos Onda verde La «manifestazione delle manette», la «manifestazione dei fiori», quella di Natale e per il Vietnam, che hanno scatenato, pubblicamente e no, la violenza immotivata della polizia. La stampa e la distribuzione nazionali di «Mondo Beat», il giornale unitario di tutti i gruppi beat, «Onda Verde! E provo di Milano. La preparazione di una nuova ondata di obiettori di coscienza, fin dalla prossima chiamata. La provocazione puntuale e continua nelle sedi culturali e politiche. Una generazione d’emergenza Queste sono alcune fra le nostre attività già svolte. Nel centro di Milano inizia e continua ininterrottamente L’HAPPENING PERMANENTE O MANIFESTAZIONE-SPETTACOLO. Essa include tutti i punti già affondati da noi (rifiuto del metodo violento, il fascismo, il comunismo e il conservatorismo provinciale delle autorità, l’economia dei consumi, la libertà sessuale ecc. ecc.). Ma soprattutto aprirà la lotta per l’obiettivo critico di tutte le operazioni dei beat e del provotariato italiano.”

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